CALTANISSETTA. È per avere scambiato in ospedale le provette di sangue della figlia, risultata positiva al teste dell' etilometro, che è stato chiamato in giudizio. Questo, almeno, è quanto ha ipotizzato la procura di Caltanissetta nel trascinare sotto processo il direttore del Dipartimento di medicina legale dell' Asp 2 di Caltanissetta, il sessantenne Vito Claudio Maria Milisenna (assistito dagli avvocati Dino Milazzo e Sergio Monaco) e, a cascata, il medico di pronto soc corso Maria Tumminelli (assistita dall' avvocato Diego Perricone) e la ventiduenne, Costanza Maria Milisenna (assistita dall' avvocato Dino Milazzo. I due professionisti sono stati tirati in ballo per l' ipotesi di Induzione indebita a dare o promettere utilità con l' aggravante di avere occultato un altro reato, mentre la giovane risponde soltanto di guida in stato di ebbrezza. Inizialmente nell'indagine è stata coinvolta anche una infermiera in servizio al pronto soccorso del «Sant' Elia» di Caltanissetta ma poi, su richiesta della stessa procura, la sua posizione è stata archiviata. E ieri il pm Davide Spina ha chiesto che vengano acquisite agli atti le dichiarazioni già rese in tre precedenti occasioni dalla stessa parasanitaria che, ieri, è stata sentita come teste.