GELA. Soddisfazione è stata espressa da Confindustria e Legacoop Sicilia al termine di un incontro con i vertici aziendali di Enimed sullo sviluppo dei giacimenti di gas off shore, «Argo» e «Cassiopea». C'era attesa sui risultati di questo confronto dopo la decisione di Eni di rinunciare alla piattaforma «Prezioso K» e di trasformare il suo progetto di sfruttamento del metano attraverso un nuovo impianto a terra denominato «Argo Cluster», da realizzare nelle aree bonificate dell'ex petrolchimico. L'Eni ha assicurato che l'investimento complessivo, concordato col protocollo d'intesa del 6 novembre del 2014, rimarrà pressochè invariato. Il cambio di programma piuttosto dovrebbe rivelarsi più semplice e più veloce perchè, secondo Legacoop e Confindustria «consente di recuperare un anno rispetto ai 24 mesi di ritardo accumulati in seguito ai ricorsi amministrativi risolti con sentenza favorevole del Consiglio di Stato dello scorso settembre». Dovrebbe poi garantire maggiore sostenibilità a livello ambientale perchè si annulla l'impatto visivo, dato che non ci sarà la piattaforma a mare, e quasi azzerate le emissioni. Come terzo vantaggio ci sono produzione (interamente affidata alle imprese dell'indotto locale) e occupazione, tre volte superiori a quanto previsto per il progetto off-shore. Lo schema ottimizzato consente il prolungamento dell'attività dei cantieri per altri due anni, dopo la costruzione della Green Rafinery, e il mantenimento degli impegni per i lavoratori del diretto. "Stiamo continuando a lavorare in modo serrato - ha detto Rosario Amarù, presidente di Confindustria Centro Sicilia - per sostenere le imprese del territorio in un clima di grande serenità e di grande collaborazione con Eni e con i sindacati. »Il progetto Argo Cluster - ha spiegato - rappresenta una grande opportunità per le imprese locali perchè permette di utilizzare le nostre professionalità e il nostro know how in maniera molto più intensa rispetto a quanto era previsto con il precedente schema".