BUTERA. La procura di Gela ha chiesto il rinvio a giudizio per un imprenditore edile gelese, Salvatore Greco, 50 anni, accusato di calunnia nei confronti del sindaco di Butera, Luigi Casisi, e per un tecnico, Antonio Sergio Pecoraro, 68 anni, indiziato di falsa testimonianza. Ad entrambi vengono inoltre contestati i reati di truffa nei confronti del comune di Butera e di inadempimento di contratto di pubblica fornitura. Greco, titolare di un appalto per il ripristino e l'adeguamento del depuratore biologico di Butera, aveva denunciato il sindaco per concussione, sostenendo che Casisi avrebbe preteso l'assunzione di un giovane. Come ritorsione per il mancato accoglimento della sua richiesta, il sindaco avrebbe ritardato il collaudo delle opere ultimate, disertando le «procedure propedeutiche». In realtà Casisi aveva contestato all'impresa, la società «Consortile Butera scrl», numerose irregolarità tra cui quelle accertate dalla Procura di avere usato «artifici e raggiri» per far risultare l'opera falsamente completata e non pagare la penale, e di «non avere svolto i lavori a regola d'arte, con conseguente cedimento delle sponde delle vasche» di raccolta asservite al depuratore. Tutto questo avrebbe reso inutilizzabile il depuratore le cui acque di fine processo erano destinate all'uso irriguo nelle campagne della zona. In giudizio, Pecoraro, nella qualità di direttore dei lavori, confermò la versione di Greco riguardante l'assenza del Comune e l'inesistenza di contestazioni per la qualità e la ritardata conclusione dei lavori. Il tribunale, tramite testimonianze e prove documentali, assolse il sindaco, Casisi, nel 2014, le cui denunce contro i due accusatori sono andate avanti. L'indagine si è conclusa con la richiesta di rinvio a giudizio per Greco e Pecoraro che dovranno comparire davanti al gup il 18 gennaio prossimo.