RIESI. Mors tua vita mea. Queste le ragioni del parricidio di Riesi. A rivelarlo, in un nuovo interrogatorio fiume o stesso figlio della vittima, in carcere per il delitto. Già perché il padre di recente aveva sparato contro lui e il cognato ed a quel punto era diventata una lotta in famiglia per la sopravvivenza. Lo ha spiegato ai magistrati di Caltanissetta, non senza un profondo turbamento, il ventottenne di Riesi, Rocco Tabbì (difeso dall’avvocato Sergio Iacona), che all’alba del 10 dicembre scorso ha sparato e ucciso il genitore, l’agricoltore cinquantasettenne di Riesi, Francesco Tabbì. Ed è saltata fuori pure la pistola usata per l'assassinio. E' stato lo stesso omicida a indicare ai magistrati dove avesse gettato l'arma. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DELLA SICILIA ORIENTALE DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE