CALTANISSETTA. Con loro tre alla sbarra si chiude il cerchio. Una quadra, dal punto di vista processuale, per la morte del medico venticinquenne di San Cataldo, Aldo Naro. Il giovane professionista ucciso in discoteca a Palermo durante una rissa. E i suoi familiari (assistiti dall’avvocato Antonio Impellizzeri) si sono adesso costituiti parte civile. Ruolo che hanno rivestito negli altri procedimenti che ne sono derivati, tra chiusi e in itinere. E quello che ieri è approdato dinanzi al giudice del tribunale di Palermo, Sergio Ziino, è l'ultimo da istruire. Riguarderà il gestore della discoteca, il «Goa », dove il giovane medico sancataldese ha trovato la morte, ossia il quarantasettenne Massimo Barbaro (difeso dall’avvocato Giovanni Di Benedetto), il venticinquenne Antonino Basile (difeso dall’avvocatessa Francesca Russo) e il quarantaquattrenne Francesco Troia (difeso dall’avvocatessa Salvina Pantuso). DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DELLA SICILIA ORIENTALE DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE