CALTANISSETTA. A pezzi il centro storico di Caltanissetta. Si sgretolano i quartieri antichi dove maltempo, incuria e il galoppante degrado provocano crolli più o meni importanti in edifici peraltro dichiarati inagibili da anni. Stabili che ufficialmente dovrebbero essere vuoti, ma così non è.
Ieri in via Trobia gli scricchiolii provenienti da un edificio a quattro piani hanno indotto qualche residente a chiamare i vigili del fuoco. Lo stabile, come detto, era stato pericolante già nel 2012 e il Comune aveva emesso l’ordinanza per la sua messa in sicurezza.
I lavori, però, non sono mai partiti ma nel tempo il fabbricato sarebbe diventato meta notturna di senzatetto. Ieri è crollato il solaio che separa un fatiscente magazzino dal primo piano. Fortunatamente non c’era persone ma l’evento è destinato ad avere conseguenze non lieve per qualche edificio attiguo. All’Ufficio Tecnico stanno predisponendo le ordinanze di sgombero per rischio indotto per una famiglia e un’altra persona. Da un rapido sopralluogo effettuato ieri mattina congiuntamente da vigili del fuoco e tecnici comunali che in via Trobia esistono altre tre stabili pericolanti.
«La situazione in questa zona – ha dichiarato l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Tumminelli – è poco rassicurante e il cedimento di ieri mattina in via Trobia ha riacceso la spia su quel vasto territorio cittadino fra la Badia e il rione Saccara. Quel fabbricato in precarie condizioni statiche in teoria doveva essere vuoto anche se, come mi dicono, qualcuno abusivamente lo abitava».
I vigili del fuoco ieri hanno abbattuto altre parti pericolanti interne dell’edificio dove i piani soprastanti presentano evidenti criticità e alla fine hanno consegnato una relazione al Comune al quale toccherà adottare accorgimenti e dolorose ordinanze di sgombero. Nel quartiere in questione (Santa Venera, a ridosso di via Re d’Italia) da un censimento vecchio di qualche anno è emerso che altri edifici già chiusi e transennati (via Magrì, via Maida) sarebbero da consolidare con robusti interventi di messa in sicurezza. Un degrado che fa il paio con quello che c’è alla «Provvidenza», l’altro quartiere a due passi dalla centralissima piazza Garibaldi dove il fenomeno è ancora più esteso con più di cinquanta stabili – già regolarmente censiti – sul punto di venire giù. E il comitato di quartiere stamattina incontrerà proprio l’assessore Tumminelli per affrontare le tematiche più spinose di un rione assediato dai ruderi e dalla sporcizia dilagante. Il Comune la scorsa settimana è intervenuto disponendo la rimozione di tonnellate di rifiuti nel tentativo di ridare un po’ di decoro a strade e vicoli oggi in gran parte transennate con pareti in muratura per impedire il transito pedonale e autoveicolare. Raccapezzarsi all’interno di questo storico e malfamato rione, dove il progressivo spopolamento iniziato trent’anni fa con l’abbandono di stabili oggi ricettacolo di rifiuti e topi, è diventata una impresa per tutti. Il Comune negli anni ha tentato di rintracciare i proprietari per obbligarli a mettere in sicurezza gli edifici pericolanti e in qualche caso gli stessi proprietari impossibilitati ad affrontare simili spese hanno ceduto gratuitamente gli immobili all’ente pubblico.
Due anni fa era stato avviato l’abbattimento di tre isolati ma l’intervento era stato bloccato dalla Soprintendenza. La situazione, però, è sotto gli occhi di tutti. Le macerie avanzano inesorabile nella parte bassa del quartiere (da via Alaimo e via XX Settembre) dove negli anni si è assistito all’insediamento di folte comunità di stranieri di varie nazionalità ai quali sono stati dati in affitto appartamento in edifici giudicati pericolanti. «Il comitato di quartiere – ha detto l’assessore Tumminelli – mi aveva presentato una serie di richieste, concorderemo assieme le opere minime che si possono fare e in grande economia. Il quartiere, però, avrebbe bisogno di interventi radicali».
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