CALTANISSETTA. Tra l'astio e lo sfottò. Prima il movimentato inseguimento notturno con le forze dell’ordine che allora ha portato al suo arresto e poi, un anno dopo, le pesantissime offese su facebook. Perché mosso, secondo gli inquirenti, da un profondo livore che avrebbe nutrito in quei poliziotti che una dozzina di mesi prima lo avevano arrestato. Nuove grane con la giustizia per un macellaio trentottenne che, adesso, dovrà rispondere dei pesanti insulti che attraverso il notissimo social network – secondo l'impianto accusatorio - avrebbe rivolto ad un poliziotto della Mobile. Lui, l’accusato, è Giuseppe Marchese (difeso dall'avvocato Francesco Di Giovanna) che adesso subirà un nuovo processo, stavolta per diffamazione aggravata su internet. Altra parentesi che è nata sull'onda della precedente vicenda giudiziaria che lo ha riguardato, quella per cui non più tardi di una decina di giorni fa, proprio per quel primo burrascoso episodio, è stato assolto per droga (in questo procedimento è stato assistito dall'avvocatessa Sonia Costa) ma condannato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. E ha rimediato la pena a diciassette mesi. Oltre a dovere pagare una provvisionale di 2.500 euro per ciascuna delle due parti civili costituite. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DELLA SICILIA ORIENTALE DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE