CALTANISSETTA. In carcere i presunti autori di una violenta rapina a domicilio risalente a dieci mesi addietro. Nei guai sono finiti Salvatore Samparisi e Andrea Iacona, entrambi ventottenni e disoccupati, raggiunti da una ordinanza di custodia cautelare spiccata dal Gip David Salvucci su richiesta del pubblico ministero Sofia Scapellato.
I provvedimenti sono stati eseguiti da agenti della Squadra Mobile che sull'episodio avevano avviato indagini. Ai due viene contestata, seppur con ruoli differenti, la partecipazione alla rapina ai danni di una donna ultraottantenne e gravemente ammalata. L'episodio risale al maggio 2016.
In particolare in un condominio di via De Gasperi, Samparisi (ritenuto l'esecutore materiale) spalleggiato da Iacona nel ruolo di basista e attivi coadiutore poiché residente nello stesso stabile, si rendevano protagonisti di una rapina che avrebbe potuto avere altre e ben più gravi conseguenze.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, con l'inganno, si sarebbe introdotta nell'abitazione della donna e dopo avere strattonata, percossa e quasi soffocata mediante l'introduzione forzata in bocca di carta di volantino. l'aveva poi rinchiusa nel bagno ponendo quindi la vittima nella totale incapacità di poter reagire. L'anziana veniva messa in serio pericolo di vita ed ha rischiato di finire soffocata.
Con non poca difficoltà è riuscita poi a togliersi la carta dalla bocca a trascinarsi, ormai stremata anche a causa della sua grave cardiopatia, fino al balcone tornando così a respirare. Solo il giorno dopo è riuscita ad avvertire la sua unica figlia, che vive a Parma. raccontandole l'accaduto. A quel punto la figlia, inorridita dal racconto della madre , ha avvertito telefonicamente la polizia che si è recata a casa della pensionata raccogliendo così la denuncia della patita rapina.
Gli investigatori dopo aver sentito la vittima riuscivano a mettere insieme le tessere del complicato mosaico ricostruendo nei dettagli l'agghiacciante episodio. La pensionata in sede di individuazione fotografica riconosceva senza esitazione Samparisi come l'esecutore materiale mentre la successiva e minuziosa analisi di alcuni filmati estrapolati da un sistema di video sorveglianza installato nella zona, consentiva di individuare il presunto basista, appunto Andrea Iacona, domiciliato nello stesso stabile.
Dalle immagini si noterebbe che Iacona, durante le fasi salienti del colpo, si dava da fare per facilitare l'ingresso di Samparisi nello stabile fornendogli anche abiti di ricambio. Samparisi, residente al quartiere Stazzione, è stato più volte segnalato per vari reati, mentre Iacona, pur essendo incensurato, per gli investigatori risulterebbe bene inserito nel circuito dei pregiudicati locali.
I due sono stati tradotti al carcere del Malaspina ed hanno nominati difensori gli avvocati Ferdinando Milia (Samaparisi) e Giuseppe Panepinto (Iacona). Una brutta pagina di cronaca quella del maggio 2016. A distanza di dieci mesi il sostituto procuratore dopo avere letto la circostanziata ricostruzione dei fatti della Squadra Mobile ha chiesto l'emissione dei provvedimenti restrittivi firmati dal Gip. I due nei prossimi giorni saranno sentiti in carcere.
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