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Il panificio di Gela in fiamme, i titolari: "Ora basta, chiudiamo"

GELA. «Non ce la facciamo più, siamo pronti a chiudere l’attività». C’è rassegnazione negli occhi di Salvatore Gravina, padre della titolare del panificio “San Giacomo” di Gela, che la scorsa notte ha subito l’ennesimo attentato incendiario. Per rendere ancora più inquietante il gesto intimidatorio, i malviventi hanno esploso anche un colpo di pistola contro il muro del panificio.

Si tratta del secondo gesto intimidatorio che il panificio, situato nel centralissimo Corso Salvatore Aldisio, di fronte l’omonima chiesa, subisce nell’arco di quindici giorni. Il terzo in cinque anni. E ogni volta bisogna ricominciare da zero. Bisogna ripulire tutto e riprendere l’attività commerciale. Ma adesso i titolari, una ragazza di 32 anni e il marito non ce la fanno più. “Non sappiamo – dice il padre della ragazza – chi possa averla con noi e perché. Una cosa è certa: siamo stanchi”.

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