CALTANISSETTA. Al via, nei preliminari, il processo legato al sospetto scandalo dei corsi professionali truccati all'istituto penale minorile. Che ha coinvolto la ex direttrice, suoi familiari e responsabili di Onlus e organizzazioni di formazione. Con un primo sussulto, dal punto di vista processuale, che è già stato segnato dallo stralcio della posizione del presidente di una Onlus, ritenuto uno dei personaggi chiave dell'inchiesta, ma che potrebbe poi tornare nel dossier principale.
Quello che ieri mattina, per la richiesta di ammissione delle prova delle parti, è approdato al cospetto del tribunale presieduto da Valentina Balbo (giudici a latere Giuseppina Figliola e Claudio Emanuele Bencivinni) chiamato a giudicare l'ex direttrice dell’istituto penale minorile Alfonsa «Nuccia» Micciché, il figlio Fabrizio Fiorenza, la figlia Federica Fiorenza, l’amministratore unico della società cooperativa sociale «Iopervoiperio», William Daniele Antonio Di Noto, il legale rappresentante del Centro servizi formativi Enaip, Salvatore D’Antoni, Emiliano Maria Longo che nella veste di docente avrebbe tenuto corsi di formazione per i ragazzini e la dipendente della Onlus l’«Araba fenice» Gaetana Rosaria Migali.
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