CALTANISSETTA. Il gruppo avrebbe messo a segno un centinaio di truffe ai danni di società finanziarie, con documenti taroccati, per un giro di “affari” di parecchie decine e decine di migliaia euro. Centosessantamila euro, forse più. Tanti soldi, visto che sarebbero state acquistate pure automobili. È il filo conduttore di questa tranche d’indagine che rappresenta uno dei filoni di una maxi inchiesta dei carabinieri che, un paio di anni addietro, s’è sviluppata a più riprese e che s’è poi scissa in più tronconi con differenti coinvolgimenti ed episodi. In questo caso a essere chiamati sotto accusa sono qualcosa come dodici imputati - su un lotto iniziale di quattordici coinvolti - a carico dei quali la procura ha contestato un ampio ventaglio di reati. Si va dal concorso aggravato in truffa alla falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, dalla sostituzione di persona falso materiale commesso da privato e, ancora, trattamento illecito di dati personali e violazione al codice in materia di protezione dei dati personali.