NISCEMI. C'è preoccupazione, a Niscemi, per il rischio che venga chiuso il commissariato di polizia, a seguito dello sfratto esecutivo ordinato dalla magistratura su richiesta dei proprietari dell’immobile. L’associazione antiracket «Ninetta Burgio» del paese ha scritto una lettera al capo dello Stato, Sergio Mattarella, al premier Paolo Gentiloni, al capo della polizia Franco Gabrielli, alla presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, al governatore della Sicilia Rosario Crocetta, e al procuratore capo di Gela, Asaro, perché impediscano questa evenienza in un comune il cui consiglio è stato «sciolto per ben due volte per infiltrazioni mafiose"
«Un territorio così fragile sul fronte della tenuta della legalità e del rispetto delle regole, della civile convivenza, dove purtroppo ancora forte è la presenza della criminalità comune e di quella organizzata - scrivono i soci dell’antiracket - richiede assolutamente una presenza delle forze dell’ordine ancor più intensa e qualificata».
«Non si può pensare di contrastare la criminalità - si legge nella nota del presidente antiracket, Giuseppe Reina - senza assicurare, al corpo di polizia, una sede permanente, funzionale ed efficiente». Per questo fanno appello alle forze politiche e amministrative perché si trasferisca provvisoriamente il commissariato in una nuova sede, mentre, secondo Reina, «l'amministrazione potrebbe pensare di individuare o idonei locali o un’area specifica (nel rispetto del vigente piano regolatore) per la costruzione di un nuovo Commissariato».
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