CALTANISSETTA. Nella cucina della sua abitazione aveva un vero e proprio arsenale. Armi, proiettili, pugnali e tanto altro, tutto nella disponibilità di un incensurato di Gela, un 42enne disoccupato. Si tratta di Angelo Mirko Baio, arrestato dai carabinieri nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Procura. Ad attirare l’attenzione dei militari, è stato il comportamento dell’uomo che si accingeva ad allontanarsi a bordo di un motociclo. I carabinieri però sono riusciti a bloccarlo e a perquisirlo e nonostante l’esito negativo del primo controllo, considerato che Baio era in un evidente stato di agitazione, hanno proceduto ad ulteriori approfondimenti. Da qui la decisione di procedere ad una perquisizione all’interno del suo appartamento. Occultate in una federa da cuscino sono state trovate tre pistole modificate e in particolare una calibro 8 senza matricola con relativo caricatore, un revolver privo di marca modificato in calibro 22 senza matricola, una pistola, calibro 7,65 anch’essa priva di marca con matricola abrasa e relativo caricatore contenente quattro proiettili calibro 7,65 ed un proiettile in canna. Ma il disoccupato oltre alle tre pistole, aveva anche 266 munizioni di vario calibro tra cui due proiettili da guerra. Inoltre, è stato rinvenuto un grosso pugnale con una lama lunga 20 centimetri, un silenziatore, un giubbotto antiproiettile e qualche dose di marijuana e hashish. Il fermo operato dai carabinieri, è già stato convalidato dal Gip, Lirio Conti. «Le pistole – ha detto il Procuratore Capo, Fernando Asaro, erano modificate in maniera tale da poterne elevare la potenzialità offensiva. Questa operazione dimostra come a Gela, nonostante il periodo dedicato alle vacanze, la presenza sul territorio delle forze dell’ordine, in questo caso dell’Arma dei carabinieri, viene costantemente garantita. Così, anche la Procura è costantemente presente per coordinare le varie attività, così come stabilito in sinergia con il Prefetto, durante il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico. Agosto è stato un mese particolarmente significativo dal punto di vista criminale ed è stato adeguatamente da chi sta per strada, da chi sta sul campo. Il nostro è un lavoro silenzioso, fatto con sobrietà e volto a garantire la sicurezza dei cittadini. I carabinieri, nel solo mese di agosto, hanno arrestato 21 persone in flagranza di reato, arresti che sono stati tutti convalidati». «Questi risultati – ha invece sottolineato il Comandante dei Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela, il Maggiore Antonio De Rosa – sono il frutto di una preventiva organizzazione pianificata dall’alto, soprattutto nel periodo estivo. Nei mesi fra luglio e agosto, abbiamo incrementato la presenza delle pattuglie, presenti sul territorio, del 30 per cento in più, rispetto allo scorso anno». I controlli sono stati effettuati su tutto il territorio e in particolare, per prevenire le cosiddette «stragi del sabato sera», in prossimità dei luoghi della movida gelese, sono stati presenti oltre che militari in divisa, anche carabinieri in borghese. Sono state controllate 3.752 persone, oltre 2.307 veicoli, effettuate 170 perquisizioni, comminate 664 contravvenzioni al Codice della Strada per un importo complessivo di 223 mila euro, con un incremento di circa il 62 per cento, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono stati sottoposti a fermo amministrativo e sequestrati oltre 120 veicoli. Presenti alla conferenza stampa, svoltasi ieri in Procura, anche il Comandante Provinciale Michele Petitto e i comandanti del nucleo operativo e radiomobile, Matteo Calcagnile e Michele Cerri.