SAN CATALDO. Maschera sul volto e cappuccio in testa avrebbe teso la trappola in casa all’ex fidanzata e alla madre. Ma lo avrebbero tradito il suo naso un pò aquilino e una tuta di colore scuro che la ragazza avrebbe riconosciuto. Si sarebbe introdotto nel loro appartamento per attenderne l’arrivo e poi picchiarle. E prima di andare via avrebbe pure preso 100 euro da un comodino, un borsone e il cellulare della sua ex ragazza. Scene, sul modello arancia meccanica, che hanno trascinato in cella un giovane sancataldese arrestato dai carabinieri.
È il ventitreenne Michele Luca Giglio (assistito dall’avvocato Massimiliano Bellini) che s’è visto piovere sul capo una ordinanza di custodia cautelare a firma del gip David Salvucci per le ipotesi di rapina, lesioni personali, entrambi aggravati e, ancora, stalking. Queste le contestazioni che il sostituto procuratore Davide Spina ha contestato al ragazzo che, peraltro, ieri è comparso dinanzi il gip per l’interrogatorio di garanzia. E s’è difeso strenuamente avanzando un alibi che, secondo la sua tesi, lo trarrebbe fuori dagli impicci per quell’azione violenta ai danni di madre e figlia, pure loro di San Cataldo, che s’è consumata la sera dell’11 novembre scorso. Una settimana fa.