RIESI. «Mi sono inventata tutto per vendicarmi di lui… era troppo severo». È il clamoroso dietrofront della giovane che aveva raccontato a carabinieri e magistrati di avere in qualche modo subito abusi dal padre, trascinandolo poi in cella. La confessione della figlia adottiva, una 17enne di origine ucraina, è arrivata adesso come un fulmine a ciel sereno durante l’incidente probatorio celebrato sull’onda d’indagini difensive curate dall’avvocato Vincenzo Vitello. E un artigiano cinquantenne di Riesi è tornato subito un uomo libero. D’improvviso è stata spazzata via quell’infamante onta che lo inchiodato in carcere per quasi un mese. Periodo trascorso tra il «Malaspina» e il penitenziario di Caltagirone dove è stato poi trasferito. Da ieri è tornato a casa. Mentre la figlia adottiva è rimasta affidata a una comunità di Serradifalco.