CATANIA. Contrasto alla pedopornografia, al cyber terrorismo, al financial cybercrime e controlli delle reti del “deep web”. Così gli agenti della polizia postale della Sicilia orientale hanno vigilato sulle piattaforme web, concentrandosi sui social network. Sono stati trattati 50 casi che hanno portato all’arresto di sei persone, 46 denunciate, di cui 15 per adescamento.
Di particolare interesse le indagini avviate a seguito delle segnalazioni dei genitori come l’operazione “12 Apostoli” dello scorso 2 agosto, quando sono state arrestate quattro persone accusate di associazione a delinquere finalizzata alla violenza sessuale aggravata ai danni di minori. Nell’ambito dei reati informatici contro la persona come diffamazione, cyberstalking, trattamento illecito di dati personali, sostituzione di persona, sono stati trattati 246 casi e denunciate 47 persone.
Nel corso di tutto il 2017 il compartimento della polizia postale della Sicilia orientale ha proseguito la predisposizione e la stipula di specifici protocolli con strutture sensibili di rilevanza locale, sia pubbliche che private, per garantire un sistema di sicurezza informatica capillare. Nel 2017 sono state sottoscritte sette nuove convenzioni con il Gruppo Atlantia (con le società Aeroporti di Roma, Autostrade per l’Italia e Telepass), Lottomatica, Piaggio Aerospace, Inail e A2A, oltre al rinnovo della convenzione in essere con Enel.
Sul fronte del financial cybercrime c’è stato un contrasto agli accessi abusivi a sistemi informatici e telematici, frodi informatiche, utilizzo illecito di carte di credito, estorsione. Controlli particolari sono stati effettuati per proteggere le reti e gli utenti dalle sempre più evolute tecniche di hackeraggio, che attraverso l’utilizzo di malware che ampliano a dismisura i soggetti attaccati, soprattutto nell’ambito delle transazione commerciali. In tale ambito, sono stati trattati 1.885 casi, arrestate otto persone e denunciate 246. Significativa attività di polizia giudiziaria l’operazione “Criptolocker”, che ha portato a individuare una associazione a delinquere di sette persone, quattro delle quali arrestate, con base operativa nel napoletano. Gli indagati avrebbero estorto denaro a imprenditori e professionisti in tutta Italia bloccando tutti i dati presenti all’interno dei pc delle vittime, criptandoli e colpendo le transazioni commerciali con attacchi cosiddetti “man in the middle”.
Nel settore del cyberterrorismo gli investigatori della polizia postale e delle comunicazioni hanno lavorato con altri organi di polizia e di intelligence per prevenire e contrastare fenomeni di eversione e terrorismo, sia a livello nazionale che internazionale, attraverso l’utilizzo di strumenti informatici e di comunicazione telematica.
Nell’ultimo anno, la strategia mediatica messa in campo dalle organizzazioni terroristiche di matrice religiosa islamista ha indotto ad una costante attività di osservazione e analisi dei contenuti presenti in rete. Il compartimento della polizia postale della Sicilia orientale ha monitorato circa 1.520 spazi web e rimosso diversi contenuti.
Caricamento commenti
Commenta la notizia