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Gelese morto ad Ascoli: "Tragica fine per guadagnarsi il pane"

GELA. A fianco alla bara c’era una composizione di fiori a forma di cuore. Era il cuore della sua piccola Gioia, la sua bambina. Sopra il feretro è stato invece poggiato un cuscino di rose rosse e la maglia dell’Inter, la sua squadra del cuore con scritto il suo nome, Gianluca.

Aveva soli 28 anni Gianluca ed è morto compiendo il suo dovere. Una delle tante vittime del lavoro, una delle tante vittime che si aggiunge al lungo elenco di giovani gelesi che hanno perso la vita mentre lavoravano. La città ieri si è stretta al dolore della famiglia Caterini, che non riesce a darsi pace per questa morte assurda. Gela piange un ragazzo che era partito alla volta di Ascoli Piceno e dove ad attenderlo c’era un tragico destino. In migliaia hanno preso parte ai funerali, anche perché Gianluca era molto conosciuto in città, come del resto la sua famiglia. A fianco alla bara, la moglie Simona e poi il fratello Pierluigi, la mamma Silvana e il papà Marco.

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