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"Mentì per avere gli alimenti", impiegato di Caltanissetta a processo

CALTANISSETTA. È stato un detective privato a seguirlo per un paio di mesi. E, come nelle scene di un film, a fotografare i suoi movimenti. Mattina e notte. E alla fine quella sorta di book fotografico raccolto, che ne avrebbe documentato la nuova vita sentimentale, sarebbe stato uno dei pilastri della citazione in giudizio di un impiegato. Che dalla sua ex moglie, una nota professionista, percepisce un contributo divorzile di mantenimento di 1.000 euro al mese.

Quattrini che non gli spetterebbero più nel caso in cui venisse comprovata una convivenza dell’uomo, in altra residenza rispetto a quella dichiarata, con una nuova compagna.

Ora la vicenda scivolerà in un’aula giudiziaria. E vedrà lui, il cinquantaseienne R.G. (difeso dall’avvocato Giuseppe Panepinto) dipendente dell’ufficio tecnico comunale nella veste d’imputato e la sua ex moglie non ancora cinquantasettenne, la professionista A.S. (assistita dall’avvocato Giovanni Di Giovanni), nella veste di parte civile.

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