SANTA CATERINA. Lei, dipendente comunale, era finita nei guai per avere rubato pochi spiccioli in ufficio. Tanto da essere pure arrestata dai carabinieri, con il beneficio della detenzione domiciliare. Era la mattina del 7 dicembre scorso. Poco prima aveva preso una banconota di dieci euro dall’incasso dei tributi pagati dai commercianti ambulanti.
Ora l’impiegata del comune di Santa Caterina, una cinquantaduenne (assistita dall’avvocato Sinuhe Curcuraci), ha chiesto e ottenuto di patteggiare la pena per l’ipotesi di furto aggravato. È per una condanna a un anno e quattro mesi, passando per l’assenso del sostituto procuratore Davide Spina, che ha trovato l’accordo, con il beneficio della pena sospesa e la non menzione. La donna, che era stata sospesa in via cautelativa, resta in servizio.
La vicenda, che quanto a singolarità non sembra peccare, ha coinvolto una dipendente del comando di polizia municipale di Santa Caterina che, peraltro, non avrebbe ricoperto alcuna funzione contabile. Nulla, per gli investigatori, che per il suo ruolo la potesse autorizzare ad accedere a quella cassa con i pagamenti dei commercianti. Ma la stessa donna, secondo la difesa, sarebbe affetta da qualche problema.