RIESI. Avrebbero sparato per paura, per reagire a una provocazione. Questa la tesi degli avvocati difensori di Rocco Tabbì e Angelo Bartoli, figlio e cognato della vittima Francesco Tabbì, assassinato a colpi di fucile e pistola a Riesi il 10 dicembre 2016. I due hanno ottenuto di essere giudicati con rito abbreviato e i pubblici ministeri hanno già proposto per entrambi una condanna a 20 anni di reclusione. Ulteriori dettagli nell'edizione odierna del Giornale di Sicilia.
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