GELA. Un edificio funerario del cimitero «Farello» di Gela, realizzato in concessione, con i suoi 250 loculi, da una confraternita, l’associazione «San Giuseppe», è stato sequestrato dalla guardia di finanza in esecuzione di un ordine del Gip su richiesta della Procura, per "criticità manutentive e igienico-sanitarie».
Da varie parti della struttura si staccavano vetri e calcinacci che avrebbero messo in pericolo l’incolumità dei visitatori. Le indagini delle "fiamme gialle» e dell’ufficio d’igiene hanno inoltre accertato che nei loculi utilizzati avveniva la fuoruscita di reflui liquidi e gassosi causati dal processo di decomposizione delle salme tumulate.
I magistrati procedono penalmente nei confronti dei vertici della «San Giuseppe» con l’ipotesi di reato di "omissione di atti d’ufficio e minaccia di rovina con pericolo per le persone». Il Comune di Gela, dal canto suo, aveva già revocato il certificato di agibilità della struttura che però gli amministratori della confraternita non avevano chiuso alla fruizione dei visitatori.
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