Una taglia di 3 mila euro sulla testa dell'avvelenatore di cani di Serradifalco, cittadina nissena dove sei randagi sono stati trovati morti avvelenati la scorsa settimana. La taglia è stata messa a disposizione da un privato cittadino e sarà pagata dall'Aidaa, Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, a chiunque con le sue informazioni aiuterà a trovare e a far condannare in via definitiva il responsabile o i responsabili della strage di cani.
"Ho parlato con il sindaco di Serradifalco informandolo di questa nostra iniziativa della taglia per scovare il delinquente o i delinquenti che hanno avvelenato i cani - ha detto Lorenzo Croce, presidente nazionale di Aidaa - ovviamente la segnalazione dovrà essere seguita da una denuncia formale ai carabinieri o alla polizia locale che si sta occupando della questione".
Proprio il sindaco di Serradifalco, Leonardo Burgio, nei giorni scorsi aveva pubblicato un lungo post sul suo profilo Facebook commentando il tragico episodio: "In questo territorio avvengono atti di estrema cattiveria che portano a far morire tra mille sofferenze i nostri amici animali, ahimè, una delle vittima quattro anni fa è stata proprio uno dei miei cani. Da quando mi sono insediato, ogni qualvolta è avvenuto un gesto così atroce, mi sono azionato, a volte anche a mie spese e senza fare pubblicità, per salvare, quando ci siamo riusciti, qualche povera vittima. Abbiamo fatto avviare anche indagini della scientifica, come possono dimostrare i fascicoli. Infatti queste persone agiscono sistematicamente non appena si calmano le acque, da un evento del genere a un altro".
Non è mancato un appello a tutta la cittadinanza di Serradifalco: "Chiedo a tutti i cittadini di aiutare me, la polizia municipale e i carabinieri, a denunciare qualsiasi individuo sospetto. Sono pronto anche personalmente ad esporre denuncia dietro segnalazione, tutelando l'anonimato di chi la effettua. Invito tutti, solo se si hanno spazi adatti, ad adottare, come ho fatto io, qualche povero sventurato. Non lasciamo che l'odio vinca sulla solidarietà. Utilizziamo invece la rabbia per trovare i colpevoli".
La strage di cani di Serradifalco è solo l'ultimo di una lunga lista di episodi analoghi avvenuti in varie zone della Sicilia: il caso più eclatante a Sciacca, in contrada Muciare, dove lo scorso febbraio 30 cani sono stati trovati morti a causa di alcune polpette avvelenate. Casi analoghi anche a Licata, Castelvetrano, Selinunte, Castellammare del Golfo, Campobello di Licata e Palma di Montechiaro per quella che è diventata una vera e propria emergenza
Caricamento commenti
Commenta la notizia