Dopo inutili sit-in ai cancelli della raffineria dell’Eni e nel cantiere della loro ditta, per sollecitare il pagamento di stipendi e di indennità arretrate, una cinquantina di lavoratori edili della Turco Costruzioni di Gela ha deciso ieri di portare la loro protesta davanti alla casa del proprio datore di lavoro. Alle prime ore del mattino hanno così inscenato nell’area residenziale di contrada «Olivastro», nella zona nord-ovest della città, una rumorosa manifestazione. L’iniziativa è scattata quando le maestranze hanno saputo che la ditta, pur avendo ricevuto dall’Eni il pagamento delle fatture per i lavori eseguiti, non avrebbe provveduto a saldare le spettanze ai dipendenti. Fino a mezzogiorno, tra slogan e contestazioni, gli operai hanno presidiato la casa dell’imprenditore, Carmelo Turco, che aderisce a Confindustria Sicilia nella quale svolge il ruolo di delegato per i rapporti con i petrolchimici dell’Isola. La situazione, dal punto di vista dell’ordine pubblico, è stata sempre tenuta sotto controllo dalla presenza discreta di polizia e carabinieri.