Un’arancina... stupefacente. Va bene ai gusti più strani, alle versioni più moderne e alle declinazioni più audaci, ma per un sindaco l’arancina al sapore di canapa è troppo. Accade quindi che il primo cittadino firmi un’ordinanza per bandire un pezzo di rosticceria e vietarne la preparazione attraverso l’impiego di un ingrediente lontano dalla tradizione (e poco tollerato dalle leggi).
A lanciare la propria crociata contro l’ardita arancina il sindaco di San Cataldo, nel Nisseno, Giampiero Modaffari, il quale- in occasione della terza edizione della sagra dell’Arancina prevista per settembre- ha vietato l’utilizzo della canapa nella preparazione della specialità gastronomica. Il primo cittadino non disquisisce su gusto e tradizione ma condanna l’uso dell’ingrediente principale, considerando l’innovativa versione una versione illegale. Gli organizzatori, che proprio ieri avevano annunciato la novità dell’edizione, sono stati costretti a cancellare nel menu la specialità.
"Non sarà possibile - si legge in una nota dell’organizzazione- presentare la novità culinaria della Terza Sagra dell’Arancina 2018: l’arancina alla canapa. Ci è pervenuta apposita comunicazione a firma del sindaco di San Cataldo Giampiero Modaffari, il quale intima l’associazione organizzatrice a non presentare la suddetta arancina alla canapa e che, in caso contrario, a revocare il patrocinio del Comune di San Cataldo alla manifestazione. Avevamo ritenuto di non incorrere in alcun divieto, considerata la legislazione vigente che consente la vendita e il consumo a fini alimentari di derivati a base di canapa industriale".
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