Una busta con un proiettile indirizzata al procuratore capo di Caltanissetta, Amedeo Bertone, è stata intercettata al Palazzo di giustizia della città nissena. Il magistrato è titolare di diverse inchieste delicate come quella sul cosiddetto "sistema Montante" e sulle stragi di Palermo. Sull'episodio apre un’inchiesta la Procura di Catania, competente per territorio. Al magistrato è stata rafforzata la scorta. "Non mi fermo, vado avanti nel lavoro, con tutto il mio ufficio", ha commentato Bertone.
"Al procuratore Amedeo Bertone abbiamo espresso la nostra stima e la nostra solidarietà. E' chiaro che in Sicilia c'è un clima ostile contro chi tocca i nervi scoperti del sistema di potere e delle sue collusioni mafiose. E questo ci preoccupa molto". Così il presidente dell’Animafia siciliana Claudio Fava sul proiettile in una busta inviato al magistrato di Caltanissetta. Lo stesso Fava, lunedì scorso, ha ricevuto una busta con un proiettile.
Proprio sul sistema Montante, secondo quanto riferito, ci sarebbe un chiaro riferimento minaccioso. Proprio la procura di Caltanissetta lo scorso 30 settembre ha chiesto il rinvio a giudizio di 24 persone coinvolte nell'inchiesta che lo scorso 14 maggio ha portato in carcere l'ex presidente degli industriali siciliani, accusato di associazione a delinquere in concorso con esponenti delle forze dell'ordine che avrebbero costituito una rete per spiare l'operato dei pm di Caltanissetta.
Il processo è stato sollecitato tra gli altri, oltre che per Montante, che avrebbe cercato di avere informazioni su un'indagine a suo carico per concorso in associazione mafiosa, per l'ex presidente del Senato Renato Schifani e per l'ex capo dei Servizi segreti, il generale Arturo Esposito. Ancora aperto il secondo troncone dell'indagine che, oltre a Montante, coinvolge l'ex presidente di Sicindustria Giuseppe Catanzaro, l'ex governatore siciliano Rosario Crocetta, gli ex assessori della sua giunta Linda Vancheri e Mariella Lo Bello e alcuni imprenditori.
Caricamento commenti
Commenta la notizia