C’erano due grandi assenti all’udienza preliminare che ha preso il via ieri a Caltanissetta nei confronti di Antonello Montante e di altri 18 imputati. Mancava lui, l’ex paladino dell’antimafia chiuso in una cella del Malaspina dallo scorso maggio e il ministero dell’Interno che, citato come parte offesa, non si è costituito parte civile.
In 21 lo hanno fatto, fra enti pubblici, come la Regione siciliana, il Comune di Caltanissetta e la Camera di Commercio e soggetti privati, come i giornalisti Attilio Bolzoni e Gianpiero Casagni ma anche Pietro Di Vincenzo, l’imprenditore nisseno che era ai vertici di Confindustria prima dell’arrivo di Montante e che ha detto di essere stato vittima di un complotto.
A chiedere la costituzione parte civile anche il vicequestore Gioacchino Genchi, l’ex pm ed ex assessore Nicolò Marino e Alfonso Cicero, ex presidente dell’Irsap Sicilia, prima grande amico di Montante e ora suo principale nemico e considerato dalla Procura, parte offesa.