Nove anni per mafia. Li ha chiesti la procura generale nei confronti di un imprenditore di San Cataldo che lavora nel settore pompe funebri. La proposta di pena è stata avanzata a carico del sessantottenne Diego «Dino» Calì, chiamato al cospetto della corte d’Assise d’Appello di Catania per associazione mafiosa tra le pieghe dell’inchiesta ribattezzata «Nuovo mandamento». E per questa sua presunta appartenenza a Cosa nostra sancataldese, l’accusa ha chiesto adesso la condanna dell’imputato a nove anni di reclusione.