Continuava a perseguitare i dipendenti, ed in particolare un supervisore, di una nota azienda siciliana che gestisce diverse concessionarie di autoveicoli nella regione, spacciandosi a volte per un pericoloso mafioso, a volte per un top manager della società, eludendo persino la recente misura cautelare del divieto di dimora a Enna. Così nei suoi confronti è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari. Il provvedimento è stato notificato all'ennese Mirko Giuseppe Pappalardo, di 42 anni. L'uomo è stato bloccato dalla polizia a Caltanissetta, dove si era recato nuovamente per aggredire i dipendenti dell'azienda. Dovrà rispondere di atti persecutori, con svariate aggravanti, nei confronti di un supervisore di una nota azienda automobilistica. In particolare, l'indagato avrebbe perseguitato non solo la vittima ma anche i suoi familiari nonché i suoi colleghi e gli altri membri di una nota rete di concessionarie di veicoli, che vanta numerosi punti vendita, officine ed aziende collegate in diverse provincie siciliane. Tutto scaturito da una diatriba contrattuale sul noleggio di un'auto, che si sarebbe trasformata ben presto in un incubo per il dipendente della ditta. Infatti, spacciandosi per un pericoloso esponente mafioso, lo stalker si sarebbe più volte presentato sui luoghi di lavoro della vittima, in più sedi della regione, e anche su quelli frequentati dai familiari, con al seguito dei cani di grossa taglia, in particolare due minacciosi Doberman, verosimilmente affinché le minacce fossero colorite da un effetto più scenico. Frasi come "ti faccio fare fuori con la lupara bianca", "ti faccio scogliere nell'acido", "tu non sai contro chi ti sei messo!", "Non ho paura di sbirri e carabinieri!", "io in carcere ci sono già stato!" venivano ripetute frequentemente anche più volte al giorno, telefonicamente o dal vivo. A volte, nelle concessionarie dove Pappalardo non era conosciuto, si presentava come un top manager dell'azienda, minacciando i malcapitati di un immediato licenziamento. Già in passato, tra l'altro, l'indagato si era recato presso la concessionaria di Caltanissetta, dove è stato arrestato, costringendo ad intervenire gli agenti di polizia. La vittima e i propri familiari, nonché i colleghi, vivevano ormai da circa due mesi in un profondo stato d'ansia. L'uomo era ormai afflitto da una situazione asfissiante, poiché lo stalker trascorreva intere giornate perseguitandolo con continue minacce e atti intimidatori.