Si è sfiorato "l'incidente diplomatico" a Butera (Caltanissetta), tra amministrazione comunale e la comunità ecclesiale per una messa in municipio concordata alla vigilia di Natale tra il sindaco, Filippo Balbo, e il parroco di San Rocco, don Emiliano di Menza, senza che il vicario foraneo del paesino del Nisseno, don Filippo Ristagno, ne sapesse nulla. La polemica fra i due sacerdoti e tra il vicario e il sindaco ha trovato terreno fertile su facebook dove don Ristagno (che è parroco della chiesa madre), con toni polemici, ha voluto ribadire che nella chiesa esiste una gerarchia e bisogna rispettarla. "Il sindaco e l'amministrazione comunale hanno scelto il loro campanile, non tenendo conto che ci sono rapporti istituzionali che vanno onorati" scrive in un post del suo profilo, il vicario foraneo. "E mi congratulo con il confratello don Emiliano - aggiunge - che è riuscito ad entrare in grande empatia con il sindaco facendogli scordare il valore dei rapporti gerarchici". Don Di Menza verrebbe visto dal clero buterese come "il preferito" del sindaco a presenziare le celebrazioni ufficiali del Comune. Il "precetto natalizio" celebrato nell'aula consiliare alle 11 del 24 dicembre non esisterebbe nella liturgia cattolica, "se lo sono inventati sindaco e parroco di San Rocco come copia del precetto pasquale", dicono altri preti. Ma si tratta pur sempre di una messa e tutti hanno pensato fosse opportuno soprassedere. "Ci sono rapporti istituzionali però che vanno rispettati - ha puntualizzato don Ristagno su Fb - e se si organizza una messa al Comune, il minimo è che il Vicario venga invitato se non addirittura coinvolto". Invece "sono venuto a conoscenza solo a cose fatte" ha affermato con amarezza, auspicando per il futuro migliori e più corretti "rapporti istituzionali" e gerarchici.