Rivoluzionato lo scenario per 42 imputati. Così nell'appello per l'inchiesta «Les jeux sont faits» incentrata su presunte truffe alla Stato con slot-machine che sarebbero state taroccate. Nei “numeri”- tra verdetti totali e parziali - sono 39 le prescrizioni, 5 le assoluzioni - 3 delle quali per mafia - e una condanna.E il Comune, che ha impugnato per intero la prima sentenza, dovrà pagare le spese processuali.
Unica condanna confermata, per il finanziere Giuseppe Monterosso con 2 anni e 8 mesi per tentata concussione.
Assolti per mafia l'imprenditore Salvatore Allegro (avvocati Massimiliano Bellini e Dino Milazzo) per il quale sono stati chiesti 10 anni e che in primo grado era stato giudicato non colpevole «perché il fatto non sussiste»; l'ambulante Salvatore Di Marca (avvocato Dino Milazzo) - pure lui uscito indenne nel primo processo e per lui è l'ennesima riabilitazione piena - per il quale sono stati proposti 12 anni di carcere; e Marco Angotti (avvocati Sergio Iacona e Dino Milazzo) che si è scrollato di dosso l'ipotesi di mafia (12 anni sollecitati dal pg), ma di contro è stato condannato per tentata estorsione a 3 anni, 6 mesi e 2.500 euro di multa a fronte dei nove anni e mezzo in primo grado. Ma la pena lui l'ha già scontata.
L'articolo nell'edizione della Sicilia Orientale del Giornale di Sicilia
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