Un incendio di natura dolosa ha distrutto a Gela Villa Daniela, una vecchia struttura alberghiera trasformata quattro anni fa in centro d’accoglienza per i migranti. La villa, in contrada Manfria, era di proprietà di Pietro Biondi, 63 anni di Catania, ritenuto dalla Procura etnea il re del «sistema migranti» che attraverso associazioni e cooperative avrebbe avuto un giro d’affari di 20 mln di euro. Villa Daniela, dopo il centro d’accoglienza di Pian del Lago a Caltanissetta, era la seconda struttura più grande nel territorio nisseno. Qui venivano accolti 250 migranti. Nel momento in cui i fondi per l’accoglienza sono diminuiti i migranti sono andati via. La struttura è stata sequestrata a dicembre nell’ambito di una doppia indagine tra Catania e Gela sulla gestione dei migranti ed è stata affidata ad un amministratore giudiziario.