«Non c'entro nulla con il delitto di Gaetano Carmelo Pirrello». Lo sfogo è del quarantaduenne riesino Giuseppe Cammarata, figlio del boss Pino, che ha voluto rendere dichiarazioni spontanee prima dell'arringa del suo difensore, l'avvocato Vincenzo Vitello.
Collegato in videoconferenza dal carcere Opera di Milano, il figlio del capomafia s'è difeso in relazione all'imputazione più pesante che pende su lui tra le pieghe dell'ordinanza dell'inchiesta dei carabinieri «De Reditu». E, in totale, sono 25 gli imputati a giudizio con il rito abbreviato dal gup Alessandra Maira.
«Sono totalmente estraneo a questo omicidio», ha aggiunto Cammarata. «Così come in passato mi sono accusato per il delitto Ritrovato, avrei ammesso anche questo. Ma non c'entro nulla», ha rimarcato.
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