Dal giudice delle udienze preliminari per rispondere di un sospetto traffico di droga. Cocaina, hashish e marijuana in particolare che poi sarebbero stati destinati allo smercio al dettaglio nelle piazze di Caltanissetta e Agrigento. In 18, a metà febbraio scorso, erano finiti al centro di un'inchiesta della Squadra mobile nissena ribattezzata Mare magnum. Indagine che s'è sviluppata sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia nissena. In udienza preliminare, al cospetto del giudice Grazia Luparello, sono chiamati il cinquantaquattrenne Francesco Paolo Ferdico ritenuto l'anima della presunta organizzazione di trafficati di stupefacenti che agiva a cavallo delle due province siciliane. E, secondo l'impianto accusatorio, avrebbe potuto contare su una folta schiera di fiancheggiatori, alcuni all'interno della sua sfera familiare. A cominciare dalla moglie, la cinquantunenne Gaetana Gagliano ed i fratelli, il quarantaquattrenne Giuseppe Ferdico e il trentacinquenne Antonino Ferdico e, ancora, il genero di Francesco Paolo Ferdico e della moglie, il trentaseienne Michele Christian Pesce, il quarantaduenne Giovan Battista Di Marca, il trentacinquenne Andrea La Iacona, il trentaduenne Marco Michele Ventura, il trentaseienne Francesco Catania, il trentatreenne Michele Giuseppe Tripisciano, il trentanovenne Isidoro Ferdico, il trentaduenne Gaetano Gagliano, la trentaduenne Maria Capuzzo, il trentaseienne Francesco Turco, il trentatreenne Antonio Capuzzo, il trentaquattrenne Francesco Lena e suo zio, il quarantasettenne Daniele Giallanza e, infine, il quarantaduenne Pietro La Cara - consuocero di Giallanza. Quest'ultimo ad aprile del 2017 è stato arrestato perché sorpreso con 10 chili di hashish ad un posto di blocco all'altezza dello svincolo per Racalmuto, lungo la statale 640. A carico del piccolo drappello d'imputati (difeso dagli avvocati Massimiliano Bellini, Giuseppe Dacquì,Maria Francesca Assennato, Dino Milazzo, Gaetano Lisi, Elio Giarratano, Melania Giannilivigni, Renata Accardi, Luigi Cuba, Daniele Giambruno, Miria Rizzo, Debora Speciale, Gaetano Giunta e Daniele Re) la procura di Caltanissetta ha ipotizzato i reati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico e spaccio di stupefacenti e singoli episodi di smercio. L'articolo completo nell'edizione di Agrigento, Caltanissetta ed Enna del Giornale di Sicilia di oggi.