No, la sua ex fidanzata non l'avrebbe per nulla perseguitata. Ma, di contro, sarebbe stato lui a nascondersi nell'abitazione della sua ex ragazza, a San Cataldo, per poi aggredirla non appena è rincasata insieme alla madre. Questa la lettura delle richieste avanzate ieri dalla procura nei confronti di un ragazzo accusato di essere stato l'autore di una burrascosa vicenda, dai risvolti anche violenti. È il sancataldese Michele Luca Giglio (difeso dall'avvocato Massimiliano Bellini) nei confronti del quale ieri è stata chiesta l'assoluzione per l'ipotesi di stalking ai danni della sua ex ragazza e, invece, la condanna a 3 anni e 8 mesi per furto in abitazione aggravato dalle lesioni. Questo il capo a lui contestato dopo la rimodulazione da parte del tribunale del riesame, visto che in prima battuta è stato accusato di rapina. Di contro la difesa, replicando, ha sollecitato ieri un verdetto pienamente assolutorio sostenendo che quella sera, ad agire, non sarebbe stato l'imputato. E anche una super perizia antropometrica disposta dal giudice sembrerebbe non avrebbe messo esattamente nero su bianco. Nel procedimento, la ragazza che avrebbe subito l'aggressione e sarebbe stata anche bersaglio di precedenti atti persecutori (assistita dall'avvocato Marcello Spiaggia) è nella veste di parte civile. L'articolo completo nell'edizione di Agrigento, Caltanissetta ed Enna del Giornale di Sicilia di oggi.