Botta e risposta tra il Comune di Gela e Caltaqua in merito alla qualità dell’acqua che viene distribuita in due grandi quartieri della città, a Caposoprano e Macchitella. Un «giallo» che si infittisce sempre più. Secondo quanto comunicato dal Comune, l’acqua presenterebbe tracce di trialometani in quantità superiori rispetto a quelli previsti. Le analisi chimiche sono state effettuate presso il serbatoio di Montelungo, via Mazara del Vallo, centralina di rifornimento di Macchitella ed al serbatoio di Caposoprano. Il dirigente dell’ufficio di Igiene pubblica ha chiesto quindi al sindaco di Gela, Lucio Greco, di emettere u n’ordinanza, in via precauzionale, per vietare l’uso dell’acqua per scopi alimentari e di utilizzarla solo ed esclusivamente per i servizi igienici. Ordinanza valida sino a quando il parametro non rientrerà nei limiti di legge. Poco dopo l’ordinanza emessa dal sindaco Greco, Caltaqua, la società che gestisce in tutta la provincia di Caltanissetta l’erogazione e la distribuzione dell’acqua, ha reso noto di aver disposto, attraverso un laboratorio esterno certificato, campionamenti di acqua sia in ingresso che in uscita dai serbatoi e che i valori del parametro trialometani sono risultati conformi rispetto ai limiti previsti dalla l e g ge . Un divieto che arriva in un periodo di emergenza sanitaria. Sulla vicenda intervengono Cgil, Cisl e Uil. «La notizia torna a far emergere come burocrazia e mala gestione siano nemiche del bene comune», affermano Ignazio Giudice, segretario generale della Cgil, Emanuele Gallo, segretario generale della Cisl e Vincenzo Mudaro, segretario generale della Uil. L'articolo completo sull'edizione del Giornale di Sicilia in edicola