Di buon mattino, prestissimo avrebbe telefonato a una «squillo» sudamericana per avvisarla che la stanza del suo appartamento era vuota. Sarebbero state appena le 6.27 del mattino.
In quella intercettazione è il professionista finito al centro dell’inchiesta antiprostituzione a chiamare al telefono una donna colombiana, nata a Yamarul Antiquia nell’ottobre di cinquantuno anni fa. Una delle lucciole al centro della vicenda giudiziaria. Quella che ha coinvolto un avvocato nisseno, il quarantanovenne Sandro Valenza, un commesso della procura nissena, il cinquantaquattrenne Vincenzo Riccobene, la trentottenne Gaviria Adriana Maria Toro colombiana e moglie di Riccobene, il settantottenne Antonino Comunale –tutti agli arresti domiciliari –ment re è stato imposto il divieto di dimora, con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, al cinquantaduenne Francesco Vittorioso (assistiti dagli avvocati Salvatore Candura, Gandolfo Mancuso e Alessandro Scuderi) .
Perché tutti la contestazione mossa nei loro confronti dal sostituto Chiara Benfante è di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Secondo la tesi accusatoria i primi tre avrebbe affittato stanze da letto, a prezzi esosi, alle prostitute, mentre gli altri due si sarebbero occupati degli spostamenti della donne e, uno di loro, anche della riscossione degli affitti. L’avvocato Valenza, in quella intercettazione raccolta dai carabinieri, è al telefono con una la donna colombiana. È lui a telefonarle poco prima delle sei e mezzo del mattino svegliandola, tanto da giustificarsi per l’orario.
«Eh lo capisco ti volevo chiamare perché siccome tu sempre mi hai detto che hai bisogno di casa! casa! casa!... Senti volevo dirti una cosa, ti serve la casa oggi... Hai bisogno della casa oggi?» chiede alla sudamericana. E dall’altro capo del telefono lei risponde «io posso mercoledì.. io posso venire mercoledì.. perché guarda io ero in Sardegna e sono arrivata ieri dalla Sardegna.. devo fare un appuntamento domani e posso arrivare mercoledì.. posso arrivare domani sera o giovedì mattina».
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