Caltanissetta ricorda il sacrificio di Adnan Siddique, il cittadino pakistano ucciso lo scorso 3 giugno da un gruppo di connazionali per essersi ribellato al caporalato. Più di 800 persone tra associazioni, sindacati e cittadini di varie etnie hanno riempito ieri sera piazza Umberto I in memoria del giovane. La città ha partecipato all'evento con trasporto. Tra bandiere pakistane, cartelli con l’immagine di Adnan, striscioni e cuori di cartoncino colorato con il suo nome, al microfono si sono alternati diversi rappresentanti di varie organizzazioni, tra questi il sindaco Roberto Gambino che a margine ha annunciato: "Il Comune nel processo contro gli assassini di Adnan si costituirà parte civile. Quella di oggi - ha aggiunto - è una piazza piena che racconta il valore di Caltanissetta. Non vedo italiani, pakistani, afgani o altre nazionalità, vedo soltanto tanti nisseni". Il giovane pakistano, che aveva solamente 32 anni, è stato assassinato perché aveva aiutato alcuni amici sfruttati nei campi a denunciare i loro "caporali". L'evento, voluto dalle comunità pakistane ed afgane, è stato organizzato dalla Casa delle Culture e del Volontariato "Letizia Colajanni" in collaborazione con i mediatori culturali Gul Noor Senzai e Adnan Hanif e gli amici di Adnan.