Miniera di Trabonella, Legambiente scrive al sindaco di Caltanissetta: "Condizioni disastrose"
Legambiente Sicilia ha scritto al sindaco, al presidente del Consiglio comunale, al dirigente del settore patrimonio, al comandante del corpo della polizia municipale di Caltanissetta e al direttore della riserva naturale Orientata di Monte Capodarso e Valle dell’Imera meridionale per denunciare «le condizioni di degrado ed abbandono della miniera di Trabonella di proprietà comunale dal 1998». Negli anni sono stati realizzati numerosi interventi tutti espressamente finalizzati alla tutela e alla fruizione del sito di archeologia industriale. Le associazioni ambientaliste e Legambiente hanno presentato diverse proposte per «mettere in rete e trasformare in opportunità di sviluppo la necessaria tutela di un patrimonio che, pur avendo perduto le sue originali destinazioni d’uso, avrebbe potuto rappresentare un’occasione importante di rilancio di un territorio che vive un presente di marginalità e degrado». Ma «dopo un periodo di iniziale attenzione, le istituzioni hanno - proseguono gli ambientalisti - abbandonato la miniera all’incuria, alle azioni vandaliche e al sistematico saccheggio. Adesso siamo di fronte ad una condizione disastrosa di abbandono che, in mancanza di interventi immediati ed efficaci, rischia di trasformarsi in un danno irreparabile, anche di natura patrimoniale per il Comune». «In particolare negli ultimi anni, ad opera di criminali dediti al saccheggio ed al furto, si è realizzata una azione metodica di sottrazione di tutte le attrezzature e materiali aventi un qualche valore storico ed economico (cancelli in ferro, vagoncini per trasporto dello zolfo, ribaltatori dei vagoncini, macchinari, sanitari, materiale edile, staccionate in legno, etc.). La miniera, inoltre, è stata trasformata in una enorme discarica abusiva, nella quale operatori criminali senza scrupoli procedono all’abbandono sistematico di sfabbricidi edili, ingombranti, residui di potature e una grande varietà di altri rifiuti speciali e non», denuncia Legambiente.