E’ Roberto Riggio, palermitano, 57 anni, il nuovo presidente del tribunale di Gela. Lo ha nominato stamattina il plenum del Csm per «eccezionale dedizione al lavoro». La copertura del ruolo arriva a due anni dal trasferimento del magistrato Paolo Fiore a Torino, sostituito, ad interim, dal capo della sezione penale, Miriam D’Amore. La nomina di Riggio è stata decisa con la sola astensione del componente laico. Riggio, che non aderisce ad alcuna delle correnti interne della magistratura, attualmente, è gip al Tribunale di Palermo. E' stato giudice penale monocratico e collegiale a Termini Imerese e a Marsala. Nel corso della sua carriera avendo svolto sia funzioni monocratiche che collegiali, nonché di gip, ha trattato tematiche relative a quasi tutte le tipologie di reati. In particolare mentre nei primi anni di carriera avendo svolto le funzioni di Pretore ha acquisito una specializzazione in materie alquanto «tecniche» quali quelle relative ai reati ambientali ed edilizi, ha lavorato a diversi procedimenti per reati contro la Pubblica amministrazione, in materia fallimentare, omicidio colposo, violenza sessuale e anche di criminalità organizzata. Come gip di Palermo ha trattato numerosi procedimenti di criminalità organizzata di rilevante importanza tra i quali un processo di mafia con 129 imputati quasi tutti detenuti nonché contro diverse cosche mafiose di Palermo, Agrigento e Trapani e nei confronti del boss latitante Matteo Messina Denaro. Ad aprile scorso la commissione Antimafia regionale aveva trasmesso una nota al vice presidente del Csm, David Ermini, e alla ministra della Giustizia Marta Cartabia, con cui aveva rappresentato «le forti preoccupazioni sul fatto che a distanza di quasi due anni dal ruolo vacante non si era ancora proceduto alla nomina di un nuovo presidente del Tribunale di Gela». Nomina arrivata stamane.