Gela conquista la 'maglia nera' degli hub vaccinali in Sicilia, e fa infuriare l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, piombato «a sorpresa» al Palacossiga. Intitolato all’ex capo dello Stato, l’hub vaccinale ha un potenziale di 1.500 somministrazioni al giorno ma attualmente il trend si è fermato a poco più di 500 vaccini, di cui un centinaio di prime dosi. Un dato troppo basso per una città che vede distante il traguardo dell’80% di vaccinati tra la popolazione entro il 30 settembre. Per raggiungere il target nazionale mancano all’appello migliaia di persone; attualmente i vaccinati a Gela sono poco più del 60% della popolazione e l’incidenza - secondo il report regionale - è pari all’1,68%. «Mi aspettavo più cittadini e temo che non sarà possibile raggiungere il target stabilito dal commissario nazionale e questo porterà con sè due effetti molto gravi: il primo è il rischio di relazioni sociali ulteriormente indebolite; il secondo effetto, molto grave, riguarda le attività economiche, che rischiano di più. Il mio è un invito a cogliere le opportunità di questa struttura. A Gela non c'è ancora la piena consapevolezza della necessità assoluta e dobbiamo richiamare tutti al dovere civico della vaccinazione e non farsi portare per mano dal complottismo e dall’idea che il vaccino possa essere uno strumento del demonio». Ad accompagnare Razza tra gli slot dell’hub il manager dell’Asp di Caltanissetta Alessandro Caltagirone e la responsabile dottoressa Consolata Cirignotta. «Resto dell’idea dice Razza - che l’obbligo vaccinale non sia un tabù. Contrariamente a quanto dichiarato ieri da una eurodeputata, che dimostra di non conoscere nemmeno gli elementi basilari delle istituzioni democratiche, la vaccinazione è prevista nella Costituzione, altrimenti io non sarei stato, giustamente, a portare un bambino di due mesi a fare i vaccini obbligatori o sarebbe stato incostituzionale l’obbligatorietà del vaccino per la poliomelite». «La soglia del 70% è lontana - dice il manager Alessandro Caltagirone - ma già noi guardiamo alla soglia dell’80%. Abbiamo fatto un confronto con l’assessore e dobbiamo incrementare le prime dose giornaliere, questa azione prevederà il coinvolgimento dei medici di medicina generale». Sabato mattina a Gela, infatti, è previsto un incontro con gli specialisti. A margine della visita dell’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza un «incidente diplomatico» con l’assessore alla Sanità comunale Nadia Gnoffo, che ha chiesto spiegazioni sul mancato invito dell’amministrazione locale. «Sono profondamente amareggiata dalla totale assenza di garbo istituzionale dell’assessore Ruggero Razza - dice la forzista Nadia Gnoffo - che ha ritenuto opportuno non condividere con l’amministrazione quanto appreso nel corso della visita. Oggi non è tempo per le visite improvvisate che sembrano avere il retrogusto amaro della passerella politica». Nel tuor di Razza le medaglie arrivano per Agrigento e Ribera. «Agrigento - ha affermato - è una sorpresa e un esempio per tutta la Sicilia. Nessuno all’inizio della campagna vaccinale avrebbe immaginato un’adesione così importante. Sono convinto che raggiungeremo certamente il target dell’80 per cento entro il 30 settembre». «In questa provincia - ha continuato il componente del governo Musumeci - esistono storicamente forti criticità nell’assistenza sanitaria, che meritano sempre maggiori attenzioni soprattutto per il reperimento del personale. Ma ho visto, oggi, una presenza attiva di operatori, un felice rapporto con la medicina di base e i pediatri di libera scelta, una seria interlocuzione istituzionale con l’amministrazione comunale e il sindaco di Agrigento, tutti fattori che hanno determinato un clima positivo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti».