Dovrebbe essere eseguita domani - martedì 29 novembre - l’autopsia sul corpo di Marcello Tortorici, l’operaio nisseno di 51 anni morto dissanguato venerdì sera dopo essere rimasto coinvolto in una rissa scoppiata nel cuore del centro storico di Caltanissetta, in via San Domenico. Dall’esame autoptico potrebbero emergere altri elementi utili per far luce su quanto è successo davanti a quella bettola tra due gruppi contrapposti. Ancora da chiarire chi abbia sferrato la coltellata fatale. Tortorici è stato sgozzato ed è morto poco dopo il suo arrivo all’ospedale Sant’Elia. L’operaio sarebbe andato incontro alla morte solo perché il fratello, dopo essere stato ferito, gli avrebbe chiesto aiuto. Al vaglio dell’autorità giudiziaria rimane la posizione di cinque indagati, tutti coinvolti nella violenta e sanguinosa rissa.
Nella caserma dei carabinieri sono stati interrogati i tre feriti, Salvatore Fiore, 53 anni, Roberto Millaci, 50 anni, e Massimo Tortorici, 45 anni, fratello della vittima oltre ai figli di Fiore, Michele, 30 anni e Kevin, 22 anni. Nella ricostruzione di quanto accaduto e sul movente vi sarebbero ancora delle zone d’ombra. Di certo c’è una ragazza che sarebbe stata contesa da Kevin Fiore e dal figlio di Millaci. A questo si sarebbe aggiunto qualche apprezzamento di troppo rivolto alla donna ed ecco che sarebbe scoppiato l’inferno. Non sarebbe dunque ancora chiaro il motivo che avrebbe fatto perdere la testa ai due gruppi contrapposti al punto tale da indurli a tirare fuori i coltelli. Da un lato il ventiduenne Kevin Fiore, il fratello Michele di 30 anni ed il padre dei due ragazzi Salvatore di 53 anni, rimasto ferito in maniera lieve. Dall’altro Marcello Tortorici, morto a causa di un fendente alla gola, Massimo Tortorici, 45 anni, fratello della vittima, ferito all’altezza dell’ascella, ed il loro amico Roberto Millaci, 40 anni, raggiunto ad una gamba. Non è escluso che covavano dei vecchi rancori e che vi sarebbe stato qualche desiderio di vendetta. Una sorta di regolamento di conti sfociato in un duello rusticano finito nel sangue.
Intanto, uno dei coltelli utilizzati durante la rissa, è stato rinvenuto dai carabinieri nei pressi dell’osteria in cui si è consumata la tragedia. Dalle impronte rilevate in quella che potrebbe essere l’arma del delitto, gli inquirenti potrebbero ricavare elementi utili alle indagini. Tuttavia, sul luogo della tragedia, come ha rivelato un testimone, ci sarebbero stati altri coltelli. Le indagini proseguono per ricostruire quanto è accaduto e svelare tutti i retroscena. Al vaglio di carabinieri e procura anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza di alcune attività commerciali della zona. Passanti, avventori dell’osteria e commercianti dell’antico rione, pare che non abbiano visto o sentito nulla.
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