Il gip del tribunale di Roma Nicolò Marino ha impugnato al Consiglio di Stato la decisione con la quale il Tar Lazio ha sospeso la sua nomina ad aggiunto a Caltanissetta dopo il ricorso presentato da Pasquale Pacifico, attuale sostituto nello stesso tribunale. In sede giurisdizionale il presidente della settima sezione del Consiglio di Stato Marco Lipari ha evidenziato che «nella valutazione comparativa delle contrapposte esigenze cautelari, risulta prevalente l’interesse, comune a tutte le parti, di una sollecita fissazione del merito dinanzi al Tar».
I giudici amministrativi di primo grado, nel sospendere la nomina, hanno fissato la camera di consiglio il 10 maggio ma ciò «non determina un pregiudizio irreversibile alle ragioni» di Marino, rappresentato dall’avvocato Nicolò D’Alessandro. La discussione cautelare al Consiglio di Stato è fissata durante la camera di consiglio del prossimo 17 gennaio.
Nel limbo di ricorsi e controricorsi, comunque, il 5 gennaio all’aula bunker del tribunale di Caltanissetta riprende il processo all’ex paladino dell’antimafia Antonello Montante e la presunta rete da lui creata composta da poliziotti, politici e imprenditori. Parte civile al processo lo stesso Nicolò Marino. La discussione cautelare al Consiglio di Stato è fissata durante la camera di consiglio del prossimo 17 gennaio. Nel limbo di ricorsi e controricorsi, comunque, il 5 gennaio all’aula bunker del tribunale di Caltanissetta riprende il processo all’ex paladino dell’antimafia Antonello Montante e la presunta rete da lui creata composta da poliziotti, politici e imprenditori. Parte civile al processo c’è lo stesso Nicolò Marino, ma la fissazione dell’udienza del 17 gennaio potrebbe stoppare ulteriormente il dibattimento che negli ultimi due mesi - dopo il plenum nel quale è stato nominato Marino - è andato a rilento in attesa dell’insediamento ed ora per le vicende giudiziarie amministrative.
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