Non ha abusato della sorella adottiva. Ma perché l’incubo finisse ha dovuto attendere tantissimi anni, più di 16. Ora il responso dell’aula ha scacciato quei pesantissimi sospetti caduto su lui.
Sì, perché un adesso trentacinquenne, C. M. (assistito dall’avvocato Calogero Buscarino), padre di due figli, è stato adesso con formula piena dall’ipotesi di abusi sessuali nei confronti della familiare. È stato il tribunale per i minorenni, accogliendo la tesi difensiva, a giudicarlo non colpevole. I fatti al centro di questo troncone processuale - non il solo che ha preso corpo da questa vicenda – vanno dal 2002, anno di arrivo della ragazza nella famiglia adottiva, fino al 26 giugno del 2006, giorno in cui lo stesso imputato ha raggiunto la maggiore età.
Altri presunti episodi di violenza sessuale sono stati vagliati dalla procura ordinaria perché, nel frattempo, l’accusato era già maggiorenne. E sono al centro di un altro dossier. Ma questa prima parentesi si è chiusa, per lui, nel migliore dei modi. La seconda potrebbe riaprire nuove ferite.
Un servizio di Vincenzo Falci sul Giornale di Sicilia in edicola oggi
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