Caltanissetta, il presidente della Corte d'Appello: «Prioritario indagare sulle stragi di Capaci e via D'Amelio»
«Le priorità della Direzione distrettuale antimafia sono da individuare nelle indagini, molto complesse e assai delicate, purtroppo ancora necessarie nonostante il tempo trascorso, sulle stragi del 1992. Di notevole complessità e rilevanza è l’ordinanza cautelare emessa dal Gip di Caltanissetta nell’ambito di un procedimento penale nei confronti di due indagati per false informazioni al pubblico ministero commesso nell’ambito delle indagini sulla strage di Capaci finalizzate a verificare l’intervento di esponenti della destra eversiva nelle fasi preparatorie della stessa». Lo ha detto il presidente della Corte d'Appello di Caltanissetta Giuseppe Melisenda Giambertoni in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario «Nell’ambito dello stesso procedimento - ha aggiunto - sono emersi indizi circa l'organizzazione da parte di elementi autodefinitisi «fascisti di un sistema di monitoraggio a livello nazionale dell’attività giudiziaria, anche mediante componenti occulti per motivi giudiziari e/o politici; tale sistema di monitoraggio avrebbe avuto anche il fine di esercitare pressione nei confronti di magistrati ritenuti scomodi». Melisenda Giambertoni ha ringraziato Maria Grazia Vagliasindi, per i suoi sei anni alla guida della Corte d’Appello di Caltanissetta, e si è soffermato sulle importanti sentenze emesse dalla Corte d’Appello di Caltanissetta. Dal processo all’ex leader di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, al processo all’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo Silvana Saguto, fino al processo al boss Matteo Messina Denaro come mandante delle stragi di Capaci e via D’Amelio.