«Giustizia per Filippo Mosca» è l’appello che la sorella Claudia ha lanciato sulla piattaforma «gofundme.com» per una raccolta fondi da destinare alle spese legali diventate ormai insostenibili. «Abbiamo un avvocato romeno che segue Filippo - spiega la madre Ornella Matraxia - Le spese legali, già affrontate, ammontano a più di 30mila euro, ma la strada è lunga ed in salita e le nostre risorse sono esaurite. Tra parcelle legali e viaggi ogni mese, da maggio, per andare a trovare mio figlio, che si trova in una situazione di profonda prostrazione, non reggiamo più. A quanti ci vogliono bene e a quanti hanno preso a cuore il caso di Filippo chiediamo sostegno per aiutarci a tirarlo fuori da quel carcere ed assicurargli un giudizio imparziale».
Dal 3 maggio 2023, il ventinovenne di Caltanissetta, si trova detenuto, in attesa di giudizio definitivo, nel carcere di Poarta Alba, a Costanza, in Romania, «in condizioni disumane», come da settimane denuncia la madre. Mosca è accusato di traffico internazionale e nazionale di stupefacenti, ma si è sempre proclamato innocente rifiutando il patteggiamento. Lo scorso dicembre è stato condannato, in primo grado, a 8 anni e 3 mesi.
«Una condanna ingiusta», secondo la famiglia, «priva di evidenze, basata su menzogne, interpretazioni, trascrizioni e traduzioni errate». Sei giorni fa i giudici romeni hanno respinto la richiesta di proseguire la pena agli arresti domiciliari.
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