Torna un uomo libero. Lui, nisseno accusato di avere costretto il suo padrone di casa, a Cogne, a trasformarsi in schiavo del sesso, ha lasciato ieri mattina il carcere. Ma si trascina dietro un grande dolore. Sì, perché la moglie sessantaquattrenne, arrestata insieme a lui per la stessa cupa vicenda a fine marzo scorso, qualche giorno addietro, nella casa circondariale «Lorusso e Cutugno» di Torino dov’era rinchiusa, ha deciso di farla finita. Non avrebbe retto alla pressione. Epilogo luttuoso che, peraltro, ha mosso il legale della coppia, l’avvocato Massimiliano Bellini, a centrare il focus sullo spinoso e delicato tema legato alla carcerazione preventiva. Già il gip aveva negato alla donna di lasciare la cella. Un servizio completo di Vincenzo Falci sul Giornale di Sicilia in edicola oggi