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Crisi idrica, a novembre cinque nuovi pozzi per Caltanissetta. E intanto in città l'acqua arriva torbida: l'Ancipa è a secco prima del previsto

Cinque pozzi che per i primi giorni di Novembre saranno messi a regime per aumentare l’erogazione idrica a Caltanissetta. Sono già stati firmati i contratti e la prossima settimana inizieranno i lavori. Tra meno di un mese probabilmente l’11 di novembre da fonti di protezione civile, se non continuerà a piovere piuttosto che il 20, la diga Ancipa, bacino dal quale arriva l’acqua Caltanissetta resterà a secco. Al momento infatti è in erogazione l’acqua del fondo anche per questa ragione arriva torbida e giallastra in città. Ufficialmente è potabile e non ci sono notizie contrarie in tal senso anche se le mamme del centro storico hanno chiesto durante l’incontro con il sindaco di Caltanissetta Walter Tesauro di far effettuare nuove analisi. Ancora nessuna risposta è stata data a chi a chiesto e alla città che vuole sapere. L’acqua è inutilizzabile per scopi potabili ed è comprensibile a vista d’occhio.

Le analisi vengono effettuate dagli organi preposti ovvero l’Asp di Caltanissetta ed il laboratorio analisi di Caltaqua la società privata che gestisce l’erogazione idrica in città. Caltaqua ha l’obbligo di pubblicare le analisi ogni tre mesi. Nessuna diga carte alla mano è stata mai dragata e quindi non essendo libero il fondo i residui accumulati negli anni prendono volume diminuendo la capacità degli invasi. Capacità ulteriormente ridotta perché molte non essendo neanche collaudate quando l’acqua c’è non vengono riempite al massimo del livello. Al momento sono quattro i pozzi utilizzati per supplire alla mancanza d’acqua che proviene dall’Ancipa. Due tra Mazzarino e Riesi, che erogano 35 litri al secondo uno a Roccella 8 litri al secondo ed il Cara nella zona di Pian del Lago nella periferia della città che eroga un litro al secondo, pozzo che tuttavia rende autonoma l’erogazione al centro di accoglienza per i migranti che ha sede nel capoluogo nisseno. Tutto il resto sono ipotesi di possibili altre fonti ma niente di reale. Prima che arrivasse l’emergenza il capoluogo veniva rifornito con 160 litri al secondo. Adesso l’acqua a Caltanissetta arriva ogni 6 giorni per un massimo di 95 litri al secondo.

L’obbiettivo è quello di non aumentare il ancora il tempo di erogazione a più di 6 giorni. Entro fine mese verranno collocati 12 silos in città dai quali con i bidoni i cittadini con un razionamento a persona potranno riempire i bidoni. Caltanissetta non ha fonti di approvvigionamento proprie. Ci sono in tutto quattro dighe in provincia Gibbesi per uso irriguo mai utilizzata, Disueri per uso irriguo al momento non utilizzata, Cimia non utilizzata e infine Comunelli per uso irriguo che eroga a bassissimo regime 100 mila litri al secondo. Il dato è che da qualche settimana nel centro cittadino l’acqua arriva per troppo poco tempo e di notte e questa modalità di erogazione è alla base della protesta delle “Mamme del centro storico” che lunedì riscenderanno in piazza. In nuovo ciclo di proteste sarà accompagnato da una colonna sonora composta per l’occasione da Arcangelo Butera una ballata dedicata all’emergenza idrica.

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