Crisi idrica, la Procura di Caltanissetta apre un’indagine per accertare eventuali irregolarità
La Procura di Caltanissetta vuole vederci chiaro sull’emergenza idrica che ha colpito la provincia negli ultimi mesi. È stato aperto un fascicolo conoscitivo per accertare eventuali irregolarità che ci sarebbero state durante gestione della crisi idrica che è ancora in corso. Al momento non ci sono indagati. Due i filoni dell’inchiesta sui quali gli inquirenti stanno indagando, riguardano la gestione dell’erogazione e la ricerca di eventuali reati di natura economica nella gestione idrica. Anche se a breve potrebbe aprirsi un terzo filone relativo alla non potabilità dell’acqua e le eventuali cause e responsabilità. A Caltanissetta vige da una settimana infatti il divieto su ordinanza emanata dal sindaco di non potabilità dell’acqua per eccessiva torbidità esce dai rubinetti da gialla a marrone. L’avvio dell’indagine conoscitiva da parte della Procura guidata da Salvo De Luca al momento senza iscritti nel registro degli indagati è stata seguita da una denuncia, l’unica pare presente al momento nel fascicolo per interruzione di pubblico servizio, presentata dall’ex sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino durante l’ultimo lungo stop all’erogazione idrica che ha subito la città. Proprio la torbidità dell’acqua e le conseguenze anche sulla salute pubblica sono state al centro dell’incontro tra il prefetto Chiara Armenia e le rappresentanti del comitato delle mamme per l’acqua. Un gruppo di donne che sin dalle prime ore dell’emergenza idrica sono scese in piazza a protestare. Le loro denunce sono state tutte pubbliche e sono tornate a protestare a causa dell’acqua marrone dinnanzi la Prefettura. Durante l’incontro hanno chiesto alla rappresentante del governo una maggiore trasparenza nelle comunicazioni sia da parte delle istituzioni che dal gestore dell’acqua in città. I calendari delle analisi effettuate dall’Asp e i risultati dovrebbero essere pubblici secondo la trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Sarà convocata a stretto giro una riunione alla quale il prefetto inviterà oltre al comitato delle mamme, il sindaco Walter Tesauro, il direttore generale di Caltaqua Andrea Gallè, l’Asp che si occupa delle analisi dell’acqua per fare il punto della situazione. Annalisa Sferrazza presidente del comitato e Tiziana Nicotra hanno chiesto inoltre alla prefetta di avere degli interlocutori perché non si sentono ascoltate. Sono tante le ricadute economiche della crisi idrica ma soprattutto in questo momento in cui l’acqua è torbida e non potabile. Una tra tutte l’acquisto di acqua minerale anche per cucinare. I cittadini lamentano che nel canone delle bollette ci sia la voce depurazione idrica come spesa ma l’acqua è troppo spesso non potabile. Intanto l’Ati ha proposto durante il consiglio di amministrazione di martedì la riduzione delle tariffe in bolletta, dopo una riunione molto accesa, la parte avversa era il gestore Caltaqua, la linea della riduzione è passata. Il presidente dell’ Ati Massimiliano Conti sottoporrà la delibera all’assemblea dei sindaci della provincia nissena per metterla ai voti.