Caltanissetta

Giovedì 30 Gennaio 2025

Filippo Mosca trasferito nel carcere di Viterbo

Filippo Mosca, l'uomo di 29 anni detenuto da quasi nove mesi nel carcere di Porta Alba di Costanza in Romania, dopo una condanna in primo grado a 8 anni e 6 mesi per traffico internazionale di sostanze stupefacenti., in una foto tratta dai social. +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ NPK +++

Una lunga angoscia durata quasi un anno e nove mesi. Oltre un anno di detenzione nel carcere di Porta Alba, a Costanza, in Romania, definito un lager, poi nel luglio scorso il trasferimento nel penitenziario di Bucarest. Da oggi, però, Filippo Mosca è rientrato in Italia e si trova nel carcere di Viterbo. Il giovane trentenne di Caltanissetta era stato condannato a 8 anni e 3 mesi per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, assieme all’amico Luca Cammalleri, e ad un’altra ragazza italiana il cui nome resta ancora un mistero. Tutti avevano deciso di andare nell’aprile di due anni fa con amici al festival di musica Mamaia, che si svolge ogni anno a inizio maggio nel teatro estivo di Costanza. Un viaggio di piacere che si è trasformato in calvario giudiziario e detentivo.

Trasferito in Italia

La notizia del trasferimento in Italia di Filippo è arrivata con una telefonata dal carcere di Viterbo alla madre Ornella Matraxia, che dal 3 maggio del 2023, data in cui il figlio è stato arrestato, si batte per la sua scarcerazione, più che convinta dell’innocenza del figlio che fin dal primo giorno ha sempre respinto le accuse mosse dai giudici romeni. Giudici che hanno sempre detto no, nel corso di questi mesi, anche alla richiesta della difesa di scontare la pena agli arresti domiciliari. L’amico Luca Cammalleri, condannato a 8 anni e 2 mesi, è stato trasferito nel carcere di Viterbo lo scorso dicembre.

La commozione della mamma, Ornella Matraxia

«È una bellissima notizia, Filippo da qualche ora è atterrato in Italia, finalmente ha lasciato la Romania dopo quasi due anni incredibili di sofferenza fisica, psicologica, con la sua anima che è stata lacerata e le cui ferite e cicatrici non guariranno mai più, perché sono certa che resteranno in eterno», sono le prime parole dense di commozione di Ornella Matraxia, la madre di Filippo. Per mesi ha denunciato “le condizioni sconvolgenti» delle carceri romene. «Adesso, siamo felici - aggiunge - perché sicuramente a Viterbo le condizioni di detenzione saranno migliori e sarà tutto più facile, perché potrà comunicare nella sua lingua, anche le piccole cose saranno più semplici. Domattina - prosegue Ornella Matraxia - chiamerò il carcere di Viterbo per prendere contatti e andare a vederlo il più presto possibile».

«Anche se ora potrò sentirlo meno...»

«L’unica nota stonata - aggiunge la madre del trentenne di Caltanissetta - è che sarà possibile parlare al telefono con Filippo soltanto 10 minuti a settimana. Mentre l’unica cosa positiva del carcere romeno è stata la possibilità di telefonarci ogni giorno. Grazie a questa opportunità Filippo si è sentito meno solo e ha potuto resistere meglio alla durezza delle carceri romene. Siamo stati più vicini e ha meglio sopportato questo lungo periodo di inferno. E’ ora di ricominciare a lottare e andare avanti con una forza nuova, sappiamo che Filippo è in Italia», conclude.

leggi l'articolo completo