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Confiscati beni a una furbetta dei contributi agricoli comunitari. Il provvedimento patrimoniale, per 45 mila euro, ha interessato una imprenditrice nissena che avrebbe indebitamente intascato quattrini pubblici da parte dell’agenzia per le erogazioni in agricoltura. La misura, eseguita dai carabinieri del reparto tutela agroalimentare di Messina, è scattata sull’onda di una sentenza di condanna emessa dal tribunale nisseno nei confronti della stessa imprenditrice riconosciuta colpevole d’indebita percezione di contributi pubblici. Una delle tante frodi ai danni dell’Unione europea, nel comparto agricolo, scoperta dalle forze di polizia.
In particolare, secondo le risultanze investigative che sono poi state alla base del verdetto di colpevolezza, la donna avrebbe falsamente fatto risultare che disponeva di terreni, invece di proprietà dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare. Sì, perché in realtà le operazioni di compravendita di quegli appezzamenti non sarebbero andate a buon fine. Ma nonostante tutto l’imprenditrice avrebbe incassato gli aiuti comunitari che, però, ha dovuto restituire. Il periodo preso in esame dalle indagini è quello del quinquennio compreso tra il 2015 e il 2019.
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